VERSIONI PER LE VACANZE (E NON)

TRADUZIONI

 

(lui serve solo per fare compagnia)

 

Cloe s'innamora di Dafni vedendolo lavarsi

(Dafni) decise dunque di lavarsi, prima che Làmone e Mirtale si accorgessero dell'accaduto1. E giunto con Cloe alla grotta delle Ninfe, consegnò a lei la tunichetta e la bisaccia da custodire, mentre egli, postosi davanti alla sorgente, si lavava i capelli e tutto il corpo. Erano i suoi capelli neri e folti, ed il (suo) corpo abbronzato dal sole: si sarebbe potuto pensare2 che fosse colorato dall'ombra della chioma. E a Cloe che (lo) guardava Dafni pareva bello, e siccome prima non le sembrava bello, pensava che la causa della (sua) bellezza fosse il bagno. E mentre (gli) lavava la schiena, la (sua) pelle cedeva morbida sotto (le sue dita), cosicché cominciò a toccarsi spesso di nascosto, (per vedere) se fosse più delicata al tatto3. E (per) quella volta - il sole infatti era al tramonto - ricondussero le greggi a casa, ma a Cloe non importava più di nulla4, se non (del fatto) che desiderava vedere Dafni lavarsi di nuovo.

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Arìone salvato da un delfino

Periandro, penso, si compiaceva di lui e spesso lo mandava a chiamare per la (sua) arte, ed egli, arricchito dal tiranno, desiderò tornarsene per mare a casa, a Metimna, e mostrare1 (a tutti) la (sua) ricchezza; e (così), dopo che si fu imbarcato su una nave di uomini malvagi, siccome fece vedere che portava (con sé) molto oro ed argento, quando giunse in mezzo all’Egeo, i marinai gli tesero2 un’insidia; ed egli disse: "Dal momento che avete deciso così3, permettete almeno che io, dopo avere indossato il (mio) costume ed aver cantato un lamento funebre per me stesso, mi getti (in mare) spontaneamente". I marinai (glielo) concessero, ed (egli) indossò il costume e cantò con voce assai melodiosa4, e cadde in mare convinto di morire assolutamente all’istante: ma io, presolo in groppa e sostenutolo, nuotai con5 (lui) fino al Tènaro.

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L'ultimo canto del cigno

Gli uomini, a causa della loro paura della morte, mentono anche sui cigni, e dicono che essi, lamentandosi della morte, cantano per (il) dolore, e non pensano che nessun uccello canta quando ha fame o ha freddo o prova qualche altra sofferenza1, neppure lo stesso usignolo, né2 la rondine né2 l’upupa, che dicono che cantino lamentandosi per il dolore. Però a me sembra che né questi né i cigni cantino per il dolore3, ma, poiché, credo, (questi ultimi) sono sacri ad Apollo4, sono indovini, e cantano prevedendo i beni (che troveranno) nell’Ade e si rallegrano in quel giorno più che nel tempo precedente. E anch’io5 penso di essere compagno di servitù dei cigni e (di essere) sacro allo stesso dio e di avere non meno di loro, da parte del (mio) signore, l’arte divinatoria, e di non allontanarmi dalla vita con minor gioia6 di loro.

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Maturità 1993

Il buon medico deve conoscere l’ambiente naturale e umano 

in cui opera

 

Chiunque voglia occuparsi rettamente di ricerca medica, deve procedere così1: in primo luogo (deve) prendere in considerazione le stagioni dell’anno, (ossia) che influssi è in grado di produrre2 ciascuna (di esse); infatti non sono per nulla simili, ma differiscono molto sia le une dalle altre3 sia nei (loro) cambiamenti; poi (deve prendere in considerazione) i venti caldi e (quelli) freddi, soprattutto quelli comuni a tutti i popoli, ma poi anche quelli che sono tipici di4 ciascuna regione. Bisogna quindi anche che (costui) prenda in considerazione le proprietà delle acque: come infatti (esse) sono differenti nel sapore e nel peso, così sono molto diverse anche le proprietà5 di ciascuna; e così (pure), quando uno arriva in una città di cui non è pratico, occorre che valuti attentamente la sua posizione, (cioè) com’è orientata6 sia rispetto ai venti sia rispetto al sorgere7 del sole. Non hanno infatti le medesime caratteristiche8 la (città) che è rivolta verso Bòrea (= Nord) e quella che (è rivolta) verso Noto (= Sud), né quella che (guarda) verso il sole che sorge (= Est) né quella che (guarda) verso il (sole che) tramonta (= Ovest). Su queste cose bisogna riflettere il più attentamente possibile, e (poi) su come sono le acque9, (cioè) se (gli abitanti) dispongano di (acque) stagnanti e molli, o dure e (provenienti) da zone elevate e rocciose; o se (di acque) salmastre e sgradevoli; e (infine bisogna considerare) la terra, se (sia) brulla e arida, oppure boscosa e umida; e se sia infossata e afosa oppure elevata e fresca; e (infine) il modo di vivere degli abitanti, quale prediligano10, (cioè) se (siano) amanti del bere e del cibo e sfaticati, oppure amanti dell’esercizio fisico e del lavoro, e mangino molto ma11 (siano) moderati nel bere.

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Qualità e quantità alla base dell'oligarchia e della democrazia

Ogni Stato risulta (costituito) dalla qualità e (dalla) quantità. E intendo per qualità (la) libertà, (la) ricchezza, (l’)educazione, (la) nobiltà, per quantità la prevalenza numerica del popolo. È possibile che la quantità appartenga ad una delle due parti di cui1 è costituito lo Stato e la quantità all’altra parte, per esempio che i non nobili siano più numerosi2 dei nobili o i poveri dei ricchi, ma che tuttavia (essi) non siano tanto superiori per la quantità quanto sono inferiori per la qualità. Perciò bisogna valutare questi (due elementi) l’uno in rapporto all’altro. Quando dunque la massa dei poveri supera il predetto rapporto, allora è naturale che ci sia una democrazia, e ciascuna forma di democrazia secondo il prevalere di ciascuna componente del popolo: ad esempio, se prevarrà3 la massa dei contadini, (nascerà) la prima democrazia, se invece prevarrà3 quella dei lavoratori manuali e dei salariati, l’ultima, e similmente (nasceranno) anche le altre forme intermedie fra queste; quando invece la componente dei benestanti e dei notabili prevale nella qualità più di quanto sia inferiore nella quantità, allora (è naturale che sorga) un’oligarchia, e ciascun tipo di oligarchia, allo stesso modo, a seconda del prevalere della classe oligarchica.

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sei il visitatore numero   

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 


NOTE:

Cloe s'innamora di Dafni vedendolo lavarsi

Nota 1

e pareva (a lui opportuno) lavarsi, prima che a Làmone e a Mirtale venisse percezione dell'accaduto;

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Nota 2
qualcuno avrebbe potuto pensare;

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Nota 3
provandosi;

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Nota 4
e Cloe non aveva provato nulla oltre.

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Arìone salvato da un delfino

Nota 1
desiderò, avendo navigato a casa a Metimna, mostrare;

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Nota 2
tendono;

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Nota 3
queste cose sono sembrate (giuste) a voi;

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Nota 4
molto melodiosamente (neutro avverbiale);

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Nota 5
avendo(lo).

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L'ultimo canto del cigno



Nota 1
soffre qualche altro dolore;

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Nota 2
e;

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Nota 3
essendo addolorati;

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Nota 4
sono di Apollo;

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Nota 5
io stesso;

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Nota 6

più tristemente.

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Maturità 1993 - Il buon medico deve conoscere l’ambiente naturale e umano in cui opera 

Nota 1

fare queste cose;

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Nota 2

che cosa può provocare;

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Nota 3

esse da se stesse;

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Nota 4

locali in;

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Nota 5

è molto diverso anche il potere;

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Nota 6

è posizionata;

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Nota 7

le levate;

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Nota 8

può la medesima cosa;

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Nota 9

sulle acque come sono;

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Nota 10

di quale godano;

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Nota 11

e.

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Qualità e quantità alla base dell'oligarchia e della democrazia

Nota 1

delle quali parti;

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Nota 2

di più nel numero;

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Nota 3

qualora prevalga.

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