Non siamo nati solo per noi stessi - Cicerone

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Primo dovere della giustizia è che nessuno nuoccia ad alcuno se non provocato da offesa, poi che ci si serva dei beni comuni come comuni e dei beni privati come propri. Ma i beni privati non esistono per natura, ma (lo sono) o per antico possesso, poiché giunsero un tempo in territori non abitati, o per una vittoria, poiché se ne impadronirono con una guerra, o per legge, contratto, convenzione o sorteggio; da ciò deriva che il territorio di Arpino è detto degli Arpinati e il tusculano (sia detto) dei Tusculani; e simile è la ripartizione delle proprietà private. Perciò, poiché diventa proprietà (lett.: proprio) di ciascuno, tra quelle cose che erano state comuni per natura, ciò che a ciascuno è toccato, ciascuno se lo tenga; di conseguenza (lett.: da ciò), se qualcuno (lo) desidererà per sé, violerà un diritto della società umana. Ma poiché, come è stato scritto egregiamente da Platone, non siamo nati solo per noi stessi e una parte della nostra esistenza la rivendica la patria, una parte (la rivendicano) gli amici e, come piace agli Stoici, (che cioè) le cose che sono prodotte sulle terre sono tutte create per l’utilità degli uomini, e d’altra parte che gli uomini sono stati generati per gli uomini (stessi), di modo che essi stessi potessero essere di giovamento reciproco gli uni agli altri, in questo dobbiamo seguire la natura come guida, mettere in mezzo (= in comune) le comuni utilità, con il (reciproco) scambio di doveri, dando e ricevendo, e legare la società degli uomini tra di loro (lett.: tra gli uomini) sia con le arti, sia con l’opera, sia con le (nostre) possibilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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