Alessandro e Diogene - Plutarco

Poiché molti uomini politici e filosofi gli erano venuti incontro e si congratulavano con lui, Alessandro sperava che facesse la stessa cosa anche Diogene di Sinope, il quale soggiornava nei dintorni di Corinto. Ma siccome quello, avendo pochissima considerazione di Alessandro, passava il tempo nel Cranèo (= ginnasio di Corinto), egli stesso si diresse1 verso di lui; (Diogene) si trovava sdraiato al sole. E si tirò un po' su a sedere, poiché stavano venendo(gli) incontro tanti uomini, ed osservò attentamente Alessandro. Poiché quegli, salutatolo e rivoltagli la parola, gli chiese se per caso avesse bisogno di qualcosa, (Diogene) rispose: "(Sì): spostati un po' dal sole". Si dice che perciò Alessandro sia stato così colpito ed abbia (a tal punto) ammirato, (pur) disprezzato, l'orgoglio e la grandezza (d'animo) di (quell')uomo, che, mentre quelli del suo seguito, allontanandosi2, (lo) deridevano e lo sbeffeggiavano, affermò: "E invece io, se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene3".

 

 

Soluzione dell'esercizio:

Il periodo ipotetico finale è dell'irrealtà (quarto tipo);

per quanto riguarda i participi, qui sotto trovi segnati in rosso i genitivi assoluti, in verde i participi congiunti ed in fucsia quelli predicativi:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nota 1
si dirigeva;

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Nota 2
mentre si allontanavano;

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Nota 3
sarei Diogene.

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