Cur enim differri nuptias suas? Formam scilicet displicere et triumphales avos, an fecunditatem et verum animum? Timeri ne uxor saltem iniurias patrum, iram populi adversus superbiam avaritiamque matris aperiat. Quod si nurum Agrippina non nisi filio infestam ferre posset, redderetur ipsa Othonis coniugio. | Perché, infatti, si rimandavano le sue nozze? Evidentemente gli dispiacevano la sua bellezza e i suoi avi trionfatori, o la sua fecondità e il suo animo sincero? (O forse) si temeva che, una volta divenuta moglie, rivelasse quanto meno i soprusi nei confronti dei senatori, il malcontento del popolo contro l'arroganza e l'avidità di sua madre! E se Agrippina non poteva tollerare una nuora se non ostile al figlio, la si rendesse a suo marito Otone. |
"Perché si continua a rimandare il mio matrimonio? Non mi dirai che ti dispiacciono il mio aspetto fisico e i miei avi trionfatori, o la mia fecondità e la mia sincerità d'animo? O forse hai paura che, una volta divenuta tua moglie, io denunci, per tacere del resto, i soprusi nei confronti dei senatori, il malcontento del popolo contro l'arroganza e l'avidità di tua madre! Ma allora, se Agrippina è in grado di sopportare soltanto una nuora che vuol male a suo figlio, mi si renda a mio marito Otone!". |