Esso si rivolge alla seconda persona singolare e plurale e si costruisce di norma con ne, negazione di tipo volitivo, e il perfetto congiuntivo.
Se è già presente un elemento negativo come nihil, nullus, a, um, numquam, il ne viene da esso assorbito.
| Esempio: |
ne feceris = non fare; ne feceritis = non fate; de me nihil timueris = quanto a me, non temere nulla. |
In poesia si può trovare ne + imperativo presente, che è un uso arcaico.
| Esempio: | equo ne credite = non prestate fede al (dono del ) cavallo. |
Nelle leggi, nei trattati o, meno spesso, nei precetti si usa ne + imperativo futuro per indicare che il divieto va rispettato nel tempo.
| Esempio: |
hominem mortuum in urbe ne sepelito = non seppellire in città un uomo morto. |
Altri modi per esprimere l'imperativo negativo
:noli, nolite + infinito:
| Esempio: |
noli facere = non fare; nolite facere = non fate. |
cave, cavete (ne) + congiuntivo; vide, videte; cura, curate ne + congiuntivo:
| Esempio: |
cave hoc facias = guardati dal fare ciò; cavete hoc faciatis = guardatevi dal fare ciò; vide ne hoc facias = vedi di non fare ciò; videte ne hoc faciatis = vedete di non fare ciò. |
fac, facite; effice, efficite ne + congiuntivo;
| Esempio: | fac ne id aliud cures hoc tempore = fa' di non curare null'altro in questo momento. |
Se il divieto è rivolto alla prima persona plurale o alla terza persona singolare e plurale si rende con ne + congiuntivo presente (cfr. congiuntivo esortativo), costrutto che è invece raro per le seconde persone.
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CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE:
L'unico rischio che corri di fronte ad un imperativo negativo espresso con ne + congiuntivo è quello di scambiare il ne per l'introduttore di una proposizione finale negativa o di una completiva volitiva negativa. In effetti il pericolo non dovrebbe esistere perché l'imperativo negativo appartiene alle proposizioni principali e non a quelle dipendenti. Tieni comunque presente che il ne:
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