Fa parte delle proposizioni principali ed esprime un comando in forma negativa, cioè un divieto.

Esso si rivolge alla seconda persona singolare e plurale e si costruisce di norma con ne, negazione di tipo volitivo, e il perfetto congiuntivo.

Se è già presente un elemento negativo come nihil, nullus, a, um, numquam, il ne viene da esso assorbito. 

Esempio:

ne feceris = non fare; 

ne feceritis = non fate; 

de me nihil timueris = quanto a me, non temere nulla.

In poesia si può trovare ne + imperativo presente, che è un uso arcaico.

Esempio: equo ne credite = non prestate fede al (dono del ) cavallo.

Nelle leggi, nei trattati o, meno spesso, nei precetti si usa ne + imperativo futuro per indicare che il divieto va rispettato nel tempo.

Esempio:

hominem mortuum in urbe ne sepelito = non seppellire in città un uomo morto.

 Altri modi per esprimere l'imperativo negativo:

  1. noli, nolite + infinito:

    Esempio:

    noli facere = non fare; 

    nolite facere = non fate.

  2. cave, cavete (ne) + congiuntivo; vide, videte; cura, curate ne + congiuntivo:

    Esempio:

    cave hoc facias = guardati dal fare ciò; 

    cavete hoc faciatis = guardatevi dal fare ciò; 

    vide ne hoc facias = vedi di non fare ciò; 

    videte ne hoc faciatis = vedete di non fare ciò.

  3. fac, facite; effice, efficite ne + congiuntivo;

    Esempio: fac ne id aliud cures hoc tempore = fa' di non curare null'altro in questo momento.

Se il divieto è rivolto alla prima persona plurale o alla terza persona singolare e plurale si rende con ne + congiuntivo presente (cfr. congiuntivo esortativo), costrutto che è invece raro per le seconde persone.

CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE:

L'unico rischio che corri di fronte ad un imperativo negativo espresso con ne + congiuntivo è quello di scambiare il ne per l'introduttore di una proposizione finale negativa o di una completiva volitiva negativa. In effetti il pericolo non dovrebbe esistere perché l'imperativo negativo appartiene alle proposizioni principali e non a quelle dipendenti. Tieni comunque presente che il ne:

  • non dipende da nessun verbo;

  • accompagna un congiuntivo perfetto, mentre il ne finale o completivo accompagna il congiuntivo presente o imperfetto;

  • il verbo che esso regge è di seconda persona singolare o plurale.

Esempio: ne funestam hanc pugnam morte consulis feceris, etiam sine hoc lacrimarum satis luctusque est = non rendere funesta questa battaglia con la morte di un console; anche senza questo ci sono abbastanza lacrime e lutto.



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