E (così) una fanciulla di diciannove anni, fra i centurioni e i soldati, già strappata alla vita dal presentimento delle (sue) disgrazie, tuttavia non trovava ancora pace nella morte. Trascorsi quindi pochi giorni, (le) viene dato l’ordine di morire, sebbene protestasse di essere ormai vedova e soltanto sorella (di Nerone) ed invocasse i Germanici, (avi) comuni, ed alla fine il nome di Agrippina, finché era stata viva la quale (ella) aveva sopportato un matrimonio infelice1, sì, ma senza la morte. Viene messa in catene, e le sue vene vengono tagliate in ogni parte del corpo [oppure: per tutti gli arti = nelle gambe e nelle braccia]; e siccome il sangue, bloccato dallo spavento, gocciolava troppo lentamente, viene soffocata dal vapore di un bagno caldissimo. E si aggiunge una crudeltà (ancor) più atroce, (cioè) il fatto che Poppea vide la (sua) testa mozzata e portata in città. E fino a quando ancora dovrò ricordare2 che per questo (fatto) furono decretate offerte di ringraziamento agli dèi3? Tutti coloro che, dalla mia o dall’altrui testimonianza4, verranno a conoscenza dei fatti di quei tempi, abbiano per certo che, ogni volta che l’imperatore ordinò esilii e stragi, altrettante volte (furono) rese grazie agli dèi, e che ciò che un tempo era stato segno di avvenimenti favorevoli, allora (lo) fu di pubbliche calamità. E tuttavia, se qualche decreto del senato fu notevole per adulazione o abietto per condiscendenza, (io) non (lo) passerò sotto silenzio. Soluzione dell'esercizio:
Nota 2
Nota 3
Nota
4
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