Aggiornamento del 22 Giugno 2000



Finalmente sappiamo quali sono le versioni al Classico e alle Magistrali!
Eccoti la Prova di Latino per il Liceo Classico e la Prova di Latino dell' Istituto Magistrale

Cliccando qui troverai il contenuto delle altre 9 versioni pubblicate nella nostra "Caccia". Qui di seguiito invece troverai una versione e la relativa traduzione dell'ultima versione scovata da Papirio prima dell'esame di oggi.




Differenze tra l'uomo e le bestie. - Cicerone

Principio generi animantium omni est a natura tributum, ut se, vitam corpusque tueatur, declinet ea, quae nocitura videantur, omniaque, quae sint ad vivendum necessaria, anquirat et paret, ut pastum, ut latibula, ut alia generis eiusdem; commune autem animantium omnium est coniunctionis appetitus procreandi causa et cura quaedam eorum, quae procreata sint. Sed inter hominem et beluam hoc maxime interest, quod haec tantum, quantum sensu movetur, ad id solum, quod adest quodque praesens est, se accommodat, paulum admodum sentiens praeteritum aut futurum. Homo autem, quod rationis est particeps, per quam consequentia cernit, causas rerum videt earumque praegressus et quasi antecessiones non ignorat, similitudines comparat rebusque praesentibus adiungit atque adnectit futuras, facile totius vitae cursum videt ad eamque degendam praeparat res necessarias. Eademque natura vi rationis hominem conciliat homini et ad orationis et ad vitae societatem ingeneratque inprimis praecipuum quendam amorem in eos, qui procreati sunt In primisque hominis est propria veri inquisitio atque investigatio. Itaque cum sumus necessariis negotiis curisque vacui, tum avemus aliquid videre, audire, addiscere, cognitionemque rerum aut occultarum aut admirabilium ad beate vivendum necessariam ducimu. Unum hoc animal sentit quid sit ordo, quid sit quod deceat, in factis dictisque qui modu. Quibus ex rebus conflatur et efficitur id, quod quaerimus, honestum, quod etiamsi nobilitatum non sit, tamen honestum sit, quodque vere dicimus, etiamsi a nullo laudetur, natura esse laudabile.



Cicerone, Off.1.4 passim





Eccoti la traduzione



Anzitutto a ogni essere vivente1 è stato dato dalla natura (l'istinto) di conservare se stesso, la (propria) vita e il (proprio) corpo, di evitare quelle cose che sembrano destinate a nuocere e di ricercare e di procurarsi tutte quelle cose che sono necessarie per vivere, come il cibo, come il rifugio e altre cose delle stesso genere; comune poi a2 tutti gli esseri viventi è il desiderio dell'accoppiamento per procreare e una certa cura della prole3. Ma tra l'uomo e la bestia c'è soprattutto questa differenza, che questa (= la bestia) si conforma solo a quello che c'è e che è visibile nella misura in cui4 è stimolata dal senso, percependo pochissimo il passato o il futuro. L'uomo invece, poiché è partecipe della ragione, grazie alla quale egli scorge le conseguenze, vede le cause (prossime) delle cose e non ignora le loro cause remote5 e per così dire le (condizioni) antecedenti, confronta i casi simili e alle cose presenti collega e annodale future, vede facilmente il corso della vita intera e predispone le cose necessarie a trascorrerla (bene). E la medesima natura, con la forza della ragione, unisce l'uomo all'uomo per la comunanza del linguaggio e della vita e soprattutto genera (in lui) un singolare amore per i suoi figli6. E soprattutto è propria dell'uomo l'accurata ricerca7 del vero. Così, quando siamo liberi dalle occupazioni e dalle preoccupazioni inevitabili, allora bramiamo vedere, udire, imparare qualcosa e riteniamo necessaria per vivere felicemente la conoscenza dei segreti o delle meraviglie della natura8. Questo solo essere vivente sente che cosa sia l'ordine, che cosa sia la decenza, quale la misura negli atti e nelle parole. Di questi elementi consta ed è composta quell'onestà che cerchiamo, che, anche se non è celebrata, è tuttavia l'onestà e che anche se non è lodata da nessuno, diciamo con verità che è degna di lode per natura.

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Note

1. A ogni stirpe di esseri viventi;

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2. di;

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3. di quelli che sono stati procreati;

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4. tanto quanto;

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5. i loro precedenti;

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6. coloro che sono stati procreati;

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7. ricerca e indagine (= endiadi);

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8. delle cose o segrete o meravigliose.

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