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Ancora una volta Luciano:

 

L'ignoranza acceca gli uomini

 

L’ignoranza è una cosa terribile e causa per gli uomini di molti mali poiché sparge sulle cose come una nebbia, offusca la verità e getta ombra sulla vita di ciascuno. Tutti, a dire il vero, siamo simili a persone che vagano nell’oscurità, o piuttosto, siamo nelle stesse condizioni dei ciechi, urtando in una cosa senza ragione e scavalcandone un’altra, pur non essendocene per nulla bisogno, non vedendo ciò che è vicino e fra i piedi e temendo, come se fosse un ostacolo, ciò che è lontano e del tutto separato (da noi): e insomma, in ciascuna delle cose che facciamo (lett.: vengono fatte) non smettiamo il più delle volte di scivolare. Appunto per questo, tale condizione ha già offerto agli autori di tragedie moltissimi motivi (oppure: spunti/argomenti) per i (loro) drammi, i Labdacidi, i Pelopidi e altri fatti simili a questi; infatti Si potrebbe notare (lett.: qualcuno potrebbe trovare) che quasi la maggior parte dei mali portati sulla scena è stata fornita dall’ignoranza come da una sorta di dio della tragedia (lett.: tragico). Dico (questo) volgendo lo sguardo anche alle altre cose ma in particolare alle accuse non vere contro i conoscenti e gli amici, dalle quali sono già state distrutte famiglie, completamente annientate città, padri diventarono furiosi contro figli, fratelli contro fratelli, figli contro genitori, amanti contro gli amati; poi furono rotte molte amicizie e (molti) giuramenti furono infranti dalla forza persuasiva delle calunnie.

Luciano, Non si deve credere facilmente alla calunnia, 1

 

 

 

 

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