I fatti daranno ragione ad Alessandro: il medico risulterà del tutto innocente.
Per ironia del destino Parmenione, l'accusatore del medico Filippo, sarà anch'egli sospettato di tradimento e per questo motivo mandato a morte da Alessandro. Il successivo accipit è un presente storico; ve ne sono altri nel corso del brano: traducili preferibilmente con il passato remoto.
Ne committeret è una completiva negativa di senso volitivo (di qui l'uso di ne).
Brevissima oratio obliqua: la principale è espressa con accusativo + infinito, come di regola: per i tempi fa riferimento a denuntiabat.
L'espressione non va tradotta alla lettera: il termine pars indica qui la direzione in cui la paura e la speranza sospingono l'animo di Alessandro.
Congiuntivo dubitativo, come i successivi damnem e patiar.
Ut... videatur è una consecutiva. Poiché ut non è anticipato dai soliti ita, sic, adeo o simili, dovrai renderlo con "in modo tale che".
La forma verbale datum fuerit non esiste: essa equivale dunque a datum erit o a datum sit. Quale scegliere? Senz'altro la seconda: infatti si... datum fuerit dipende da ut... videatur (la sua apodosi), che dipende a sua volta da bibere perseverem, per cui, per "attrazione modale", passa anch'essa al congiuntivo. Quanto al tipo di questo periodo ipotetico, è da escludere per ragioni morfologiche l'irrealtà; purtroppo, però, come sai, con apodosi dipendente al congiuntivo i tipi della realtà e della possibilità risultano identici: dovrai perciò basarti sul contesto per decidere. Qui prevale a nostro avviso l'idea della possibilità (Alessandro non è affatto sicuro che Filippo voglia propinargli del veleno).
Di regola i pronomi raddoppiati (quicquid) e uscenti in -cumque vogliono l'indicativo: le relative indefinite sono però soggette alla cosiddetta attrazione modale, per cui in questo caso, in dipendenza da evenisse, acciderit sarà un congiuntivo perfetto e non un indicativo futuro anteriore. Nulla cambia però per la traduzione: si tratta infatti, in ogni caso, di un'azione anteriore rispetto ad una possibilità futura, per cui in italiano si può tradurre anche con il futuro. Il congiuntivo perfetto in luogo del piuccheperfetto che ci aspetteremmo dopo evenisse si giustifica con la regola di Reusch, secondo la quale una subordinata che abbia il congiuntivo per attrazione modale o perché obliquo, se è retta da un infinito perfetto o da un congiuntivo perfetto che dipendono a loro volta da un tempo principale, non segue le norme della consecutio (vedi scheda per ulteriori precisazioni).
Nostro è pluralis maiestatis.
Ablativo assoluto. Ve ne sono altri in questo brano: sai riconoscerli? Li troverai comunque elencati in dettaglio in fondo alla pagina. Nota la paronomàsia diversa versato.
Interrogativa indiretta.
Attenzione a non fare pasticci! Il soggetto di impresso è sigillo o pulvino?
Quo = et eo (Philippo) oppure et ea re (irregolarmente neutro, come talora accade soprattutto nel latino postclassico). È un nesso relativo.
Participio predicativo.
Il participio non è sostantivato, ma congiunto a eius (= Philippi) sottinteso.
Participio passato di reor: va tradotto con il gerundio semplice.