La volpe e il corvo - da Fedro

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Mentre un corvo si preparava a1 mangiare un (pezzo di) formaggio rubato da una finestra, appollaiato sulla cima di un albero, una volpe lo vide, quindi si mise a parlar(gli) così: «Che lucentezza è (mai quella) delle tue penne, corvo! Quanta grazia hai2 nel corpo e nel volto! Se avessi una bella voce, nessun uccello sarebbe superiore a te». Allora quello sciocco, mentre voleva esibire la (sua) voce, lasciò cadere dalla bocca il formaggio, che la volpe astuta prontamente afferrò con i (suoi) avidi denti. Solo allora il corvo ingannato deplorò la (sua) stupidità. Questa storia dimostra quanto valga l'intelligenza.

Soluzione dell'esercizio:

Il periodo ipotetico è si pulchram vocem haberes, nulla ales prior te esset ed è del terzo tipo (irrealtà).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Nota 1
voleva;

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Nota 2
porti.

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