INTRODUTTORI: cum = quando
cum primum, ubi, ubi primum, ut, ut primum, simul ac (atque), simul ut, statim ut = appena, come, non appena
postquam, posteaquam = dopo che
antequam, anteaquam, priusquam = prima che
dum, donec, quoad, quamdiu = mentre, finché
quotiens, quotienscumque = tutte le volte che
MODO DEL VERBO: indicativo o congiuntivo
N.B.: Le proposizioni temporali possono essere espresse in latino anche con: cum + congiuntivo; ablativo assoluto; participio congiunto.

Esprimono la circostanza temporale in cui si colloca l'azione della reggente.

In italiano sono introdotte da congiunzioni temporali e possono avere il verbo sia all'indicativo, sia al congiuntivo:
  1. cum + indicativo = quando; col valore iterativo di "tutte le volte che" ha l'indicativo dei tempi composti, ma questi si traducono con i corrispondenti tempi semplici;

Esempio: cum ver esse coeperat, Neapolim remeabat = quando cominciava la primavera, ritornava a Napoli

    Cum accompagnata da subito o repente assume il significato di "quand'ecco che, ed ecco che" (cum inversum)
  1. cum primum, ubi, ubi primum, ut, ut primum, simul ac (atque), simul ut, statim ut + indicativo = appena, come, non appena;


  2. postquam, posteaquam, post(ea)... quam + indicativo = dopo che;


  3. antequam, priusquam, ante... quam, prius... quam + indicativo o congiuntivo = prima che; si usa il congiuntivo quando c'è idea di eventualità o intenzione;

Esempio: priusquam signum pugnae daretur, Hannibal tabellarium cum caduceo mittit = Annibale inviò un araldo con la verga, prima che fosse dato il segnale della battaglia (l'invio dell'araldo non è un fatto casuale, ma voluto da Annibale in relazione ad una precisa circostanza temporale)

  1. dum + indicativo presente = mentre; indica sempre contemporaneità (in italiano il presente si traduce con il presente o con l'imperfetto, a seconda che nella proposizione reggente si trovi un tempo principale o storico)

Esempio: dum haec geruntur, Caesar profectus est = Cesare partì, mentre si svolgevano questi avvenimenti;
dum haec geruntur, tibi scribo = ti scrivo mentre si svolgono questi avvenimenti;

  1. dum, donec, quoad, quamdiu + indicativo o congiuntivo = finchè; si usa il congiuntivo se c'è intenzione

Esempio: expectabo, dum venias = aspetterò finchè tu non arrivi (ho intenzione di aspettare il tuo arrivo)

  1. quotiens, quotienscumque + indicativo = tutte le volte che.

CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE:
Generalmente le proposizioni temporali non presentano problemi: infatti il più delle volte basta tradurre alla lettera l'introduttore e il tempo e il modo del verbo.

Ci sono però alcuni casi in cui l'italiano si comporta in modo diverso dal latino e precisamente:
  • col cum con valore iterativo (cfr. 1), in cui il latino usa il tempo composto e l'italiano il corrispondente tempo semplice;
  • col dum che significa "mentre" (cfr. 5), in cui il latino usa sempre il presente indicativo e l'italiano invece usa il presente o l'imperfetto.

Ricordati che nelle proposizioni temporali è rispettata di norma le legge dell'anteriorità soprattutto quando l'azione è proiettata nel futuro; in italiano tale legge è meno sentita e nel caso in cui si abbia il futuro anteriore, questo va tradotto con il futuro semplice (legge del "doppio futuro"). Se la temporale si presenta con il congiuntivo devi considerare volta per volta se si tratti di congiuntivo dovuto all'attrazione modale oppure ad una sfumatura di eventualità o intenzionalità: sarà solo il contesto a permetterti di capirlo.



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