LE COMPLETIVE CON VERBA IMPEDIENDI E RECUSANDI (NE, QUOMINUS, QUIN)

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INTRODUTTORI:

reggente affermativa: ne, quominus = che, di;

reggente negativa: quominus, quin = che, di.

MODO DEL VERBO:

congiuntivo presente o imperfetto secondo le norme della consecutio temporum.

Queste proposizioni fungono da complemento oggetto o da soggetto rispetto a verbi ed espressioni indicanti impedimento/opposizione e rifiuto (impedio, deterreo, retineo, detineo, intercludo, interdico etc. = proibisco, vieto; obsto, obsisto, resisto, officio etc. = mi oppongo; recuso = rifiuto; per me stat, per me fit quominus = dipende da me che non; impedimento sum alicui quominus = sono d’impedimento a qualcuno a che; etc.).

Il congiuntivo ha solo il presente e l’imperfetto, secondo le norme della consecutio, perché la circostanza espressa da queste completive è generalmente posta in rapporto di contemporaneità rispetto alla reggente.

I loro introduttori sono:

quando la reggente è affermativa: ne o quominus = che + congiuntivo, di + infinito;

quando la reggente è negativa: quominus o quin = che + congiuntivo, di + infinito.

Esempio:

dolor me impedit ne (quominus) plura dicam = il dolore mi impedisce di dire di più;

nihil obstat quin (quominus) beati simus = nulla si oppone a che siamo felici.

 

Nota bene:

1) Solo in un caso quominus si traduce "che non": quando è retto dall’espressione impersonale per me (te, eum...) fit (stat) = dipende da me (te, lui...);

Esempio:

per te fit quominus hoc faciam = dipende da te che io non faccia questo;

non stat per me quominus te amem = non dipende da me che io non ti ami.

L’eccezione è solo apparente: in effetti, tra fit (o stat) e quominus è sottinteso un verbo di impedimento:

per me fit (impedire) quominus facias = dipende da me impedire che tu faccia = dipende da me che tu non faccia.

 

2) Prohibeo, impedio e recuso si costruiscono anche con l’infinito o accusativo + infinito (per prohibeo questo è anzi il costrutto più comune);

Esempio: filium suum domum redire prohibuit = proibì a suo figlio di tornare a casa.

 

CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE:

La traduzione di queste completive non dovrebbe crearti problemi: qualunque sia l’introduttore, infatti, la traduzione è sempre "che, di" (con l’unica eccezione segnalata sopra) e i tempi del congiuntivo sono gli stessi in latino e in italiano.

 

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