INTRODUTTORI: |
ut = che + indicativo; di, da, + infinito ut non = che non + indicativo; di non, da non + infinito quin = che non (solo se la reggente è negativa). In genere sono anticipate nella reggente da ita, sic, tam, etc. (vedi schema sottostante). |
MODO DEL VERBO: | congiuntivo presente, imperfetto o perfetto (svincolato dalla consecutio temporum). |
N.B.: le proposizioni consecutive possono essere espresse in latino anche con le relative consecutive. |
Esempio: | sono così buono da amare tutti (= io sono buono, io amo tutti); |
Esempio: | sono tanto buono che tutti mi amano. |
Esempio: |
ea sagacitate erat ut decipi non posset = era di una tale accortezza che non lo si poteva ingannare; ad id ventum inopiae est, ut... = si giunse ad un tale bisogno che...; in eo eram ut mihi loquendum non esset = ero in una tal situazione che non dovevo (più) parlare. |
Esempio: |
numquam tam male est Siculis, quin (= ut non) aliquid facete dicant = i Siciliani non si trovano mai così male da non dire qualcosa di spiritoso; nemo tam ferus fuit quin (= qui non) eius casum lacrimaverit = nessuno fu così insensibile da non piangere per la sua sorte. |
Esempio: | neque tu is es, qui, quid sis, nescias = né tu sei tale da non sapere che cosa tu sia. |
Esempio: | philosophia tantum abest ut laudetur, ut a multis etiam vituperetur = la filosofia è tanto lontana dall'essere lodata, che anzi viene biasimata da molti. |
Esempio: | quis non intellegit Canachi signa rigidiora esse quam ut imitentur veritatem? = chi non capisce che le statue di Canaco sono troppo rigide per imitare la realtà? |
CONSIGLI PRATICI DI TRADUZIONE:
Attenzione! Le correlative ita, sic, tam, etc. possono mancare. In tal caso devi esaminare attentamente se la proposizione introdotta da ut sia finale o consecutiva (lo puoi capire dalla presenza della negazione non o, in mancanza di questa, dal senso): se è consecutiva, in italiano bisogna comunque esprimere la correlativa mancante: pertanto tradurrai ut "così che", "tanto che", "a tal punto che".
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