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Relative proprie con il congiuntivo

Le relative proprie possono tuttavia presentarsi con il congiuntivo là dove l'italiano spesso usa l'indicativo (vedi scheda sul congiuntivo "vero" o "falso"): questo fenomeno si può spiegare con:
  1. l'attrazione modale: si verifica in proposizioni dipendenti almeno di secondo grado (vedi in proposito la scheda relativa all'attrazione modale).

    Esempio: accidit ut nonnulli milites caperentur qui discessissent = accadde che furono catturati parecchi soldati che si erano allontanati.


  2. l'interferenza di alcuni fattori che, sovrapponendosi all'enunciazione di un semplice dato di fatto, ne disturbano per così dire il normale comportamento. Tali fattori sono:
    • l'obliquità o soggettività: si verifica in proposizioni dipendenti anche solo di primo grado, quando si presenta un fatto non come reale, bensì come pensato da altri e da cui l'autore prende le distanze, oppure come frutto di tradizioni, abitudini, leggi etc. (in dipendenza da mos est, oportet, decet, licet, fas est, etc..). Si riconosce perché è possibile inserire accanto al verbo della relativa l'espressione "secondo lui/lei/loro", oppure "secondo le tradizioni" o altre simili locuzioni, che ovviamente non dovranno comparire nella traduzione. In italiano tali relative si traducono con il verbo all'indicativo.

      Esempio: apud Hypanim flumen Aristoteles ait quasdam bestiolas nasci quae unum diem vivant = Aristotele dice che presso il fiume Ipani nascono alcuni animaletti che (a sentir lui) vivono un giorno solo.


    • la eventualità: si verifica anch'essa in proposizioni dipendenti di primo o altro grado, quando si presenta un'azione come generica o ripetuta, e si riconosce dal fatto che possiamo inserire accanto al verbo l'avverbio "eventualmente" (ricordati però di non lasciarlo nella traduzione). In italiano tali relative si traducono preferibilmente con il verbo al congiuntivo.

      Esempio: di tibi dent quaecumque optes = gli dei ti concedano qualunque cosa desideri (possa desiderare).


    • il congiuntivo caratterizzante: si verifica in proposizioni dipendenti anche solo di primo grado per esprimere una caratteristica distintiva, una qualità o in generale una peculiarità tipica di una categoria di persone. Alcuni ritengono che tali relative siano in realtà di tipo consecutivo, in quanto è possibile anticipare mentalmente il pronome relativo con "tale/tali":

      Esempio: non desunt qui ament inimicos = non mancano persone (tali) che amano i loro nemici

      Se però sostituiamo all'introduttore qui l'introduttore della consecutiva ut, la frase non ha più nessun senso: non desunt ut = non mancano (così) che (?). Sarebbe diverso però, se si trattasse di una vera relativa consecutiva;

      Esempio: si quis est talis qui me accuset = si quis est talis ut me accuset = se c'è qualcuno tale da accusarmi...

      Le principali espressioni che introducono una relativa caratterizzante sono: nemo est (invenitur, reperitur, adest, etc..) qui = non c'è nessuno che (non si trova, non è presente nessuno che); est o sunt (inveniuntur, reperiuntur, exsistunt, adsunt, etc.) qui = c'è chi, ci sono (si trovano, sono presenti alcuni che); est quod = c'è motivo per; nihil est quod = non c'è ragione che; dignus sum qui = sono degno di; unus est qui = è il solo che; etc.

      Esempio: sunt multi qui omnino Graecas non ament litteras = ci sono molti che non amano affatto la letteratura greca.





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