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Maturità 2012

Versione di greco

Ci misuriamo con Aristotele che mancava dal 1978

Ed ecco la traduzione letterale

Il passo è a tratti difficile soprattutto nella resa in italiano e per la sinteticità di alcuni passaggi.

 

Non il caso ma la finalità regna nelle opere della natura

Non bisogna provare disgusto come fanno i bambini (lett.: infantilmente) per l’osservazione degli esseri viventi che sono più disprezzati. Infatti in tutti gli essere creati dalla natura (lett.: naturali) c’è qualcosa di meraviglioso. E come si racconta che Eraclito disse agli stranieri che volevano incontrarlo, i quali rimasero fermi, quando, avvicinandosi, videro che si scaldava al focolare (li invitava infatti ad entrare senza timore: anche lì c’erano gli dèi), così bisogna accostarsi anche all’indagine su ciascuno degli esseri viventi non rimanendo sconcertati, poiché in tutti c’è qualcosa di naturale e di bello. Infatti nelle opere della natura non c’è la casualità ma la finalità (lett.: non l’a caso ma il per qualche cosa) e massimamente; e il fine per il quale si sono costituite e sono nate occupa (lett.: ha preso) la regione del bello. Se poi qualcuno ha pensato che la vista degli altri esseri viventi sia indegna, allo stesso modo bisogna che pensi anche di se stesso. Non si può infatti senza molto disgusto vedere di quali elementi [lett.: (gli elementi) di cui] sia costituito il genere umano (lett.: degli uomini), sangue, carni, ossa, vene e le (altre) parti simili. E ugualmente bisogna considerare che chi discute su una qualunque delle parti o degli oggetti non fa menzione della materia né ha come fine questa, ma la sua totalità (lett.: né per questa ma per la forma totale), come (si discute) riguardo a una casa ma non ai mattoni, all’argilla e al legno. Anche colui che (discute) della natura, (discute) dell’insieme e dell’intera essenza, ma non di quelle parti che non accade mai che siano separate dalla essenza di quelle.

Aristotele, De partibus animalium  I (A) 5 645a


 

 

 

 

 

 

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