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L’uomo è per sua natura assetato di conoscenza

 

Siamo soliti dire che il sommo bene sta nel (lett.: è il) vivere secondo natura: la natura ci ha generati per l'uno e per l'altro fine, sia per la contemplazione delle cose, sia per l'azione. Dimostriamo ora ciò che abbiamo detto precedentemente. Che (dire) di più? Questo non sarà forse (già) dimostrato se ciascuno chiederà a se stesso quanto desiderio abbia di conoscere le cose (a lui) ignote, quanto venga stimolato ad ogni racconto? Alcuni navigano e sopportano le fatiche di un lunghissimo viaggio con l'unica ricompensa di conoscere qualcosa di nascosto e di remoto. Questo desiderio (lett.: questa cosa) fa radunare la gente agli spettacoli, questo spinge a spiare ciò che è precluso (lett.: le cose precluse), ad indagare segreti, ad esaminare attentamente antiche testimonianze, ad ascoltare (la descrizione dei) costumi dei popoli barbari. La natura ci ha dato un'indole curiosa e, consapevole (lett.: conscia a se stessa) della (sua) arte e della sua bellezza, ci ha generati spettatori per spettacoli tanto grandi (lett.: per tanto grandi viste di cose), (infatti) (sarebbe stata) destinata a perdere il frutto del suo lavoro (lett.: il frutto di sé = il suo frutto) se avesse mostrato a un luogo deserto opere tanto grandi, tanto illustri, eseguite con tanta precisione, così splendide e belle di vari tipi di bellezza (lett.: belle non per un solo genere). Perché (tu) sappia che quella ha voluto essere ammirata, non solo guardata, vedi quale luogo ci ha assegnato. Ci ha collocato nella parte centrale di sé e ci ha dato una visione panoramica di tutte le cose; non ha soltanto creato l'uomo eretto ma anche, per farlo abile alla contemplazione, affinché potesse seguire gli astri che trascorrono dal (loro) sorgere (fino) al tramonto e muovere in giro il suo volto insieme al moto dell'universo (lett.: insieme al tutto), gli fece la testa alta e (la) pose su un collo flessibile; poi, facendo procedere le costellazioni, sei di giorno e sei di notte, ha manifestato ogni parte di sé (lett.: non nessuna parte) al punto da infondere (in lui), attraverso ciò che aveva offerto ai suoi occhi, l'acceso desiderio di (conoscere) anche tutto il resto.

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