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Magnanimità di Emilio Paolo
Eutropio 7. 2-3
Ed ecco la traduzione letterale
Il console Emilio Paolo combatté con Perseo, re dei Macedoni, e lo vinse dopo
aver ucciso ventimila fanti. La cavalleria integra fuggì con il re. Dei Romani
furono perduti cento soldati. Tutte le città della Macedonia, governate dal re,
si consegnarono ai Romani sotto la loro protezione; il re stesso, abbandonato
dagli amici, venne in potere di Paolo. Ma il console Paolo ebbe per lui rispetto
come se non fosse un vinto. Infatti, mentre si gettava ai suoi piedi, lo sollevò
[lett.: sollevò (lui) che si gettava ai suoi piedi] e lo fece sedere vicino a sé
su un seggio. Ai Macedoni e agli Illiri furono date queste leggi dai Romani: i
popoli vinti saranno liberi e forniranno la metà di quei tributi che avevano
garantito ai re, poiché il popolo romani aveva combattuto in nome della
giustizia e non per avidità. Pertanto nell’assemblea di moltissimi popoli Paolo
pronunciò ciò con volto sereno e diede da mangiare alle delegazioni di molte
popolazioni in un magnifico banchetto. E’ dovere del medesimo uomo vincere in
guerra ed essere raffinato nell’allestimento di un banchetto.
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